Durante la pandemia, la nostra fondatrice Gaia ha riscoperto nel guardaroba della madre alcuni capi dimenticati.
Insieme ad amici designer, ha iniziato a trasformarli in pezzi nuovi e unici.
Da questa esperienza personale è nata l’idea di una nuova fashion house: non una casa di produzione, ma di trasformazione.
Crediamo che la moda debba evolvere con chi la indossa.
Non inseguire le stagioni, ma accompagnare le trasformazioni.
Il nostro nome nasce dall’unione di due concetti:
“Menabò”: termine editoriale italiano che indica una bozza in continua evoluzione, proprio come la moda.
“Boh”: espressione che richiama l’inaspettato, la sorpresa e la magia della trasformazione.
Il nostro processo non è lineare, ma emotivo.
E il momento del “boh”, la sorpresa di aprire la scatola e scoprire il nuovo capo, è parte integrante della magia.
Ci ispiriamo al saper fare italiano, unendo tecnica sartoriale e sensibilità estetica.
Un processo condiviso: si parte da un capo, si immagina insieme cosa può diventare.
Ci si sorprende, ogni volta.
Nessun capo è uguale a un altro. La trasformazione nasce da storie diverse, e restituisce pezzi irripetibili, cuciti su misura per chi li indossa.
Diamo nuova vita a ciò che già esiste, con la visione di un futuro con meno quantità e standardizzazione, più qualità, eticità e identità.